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Il giornalista Pietro Scognamiglio |
Manca ormai pochissimo e tutti i verdetti di questo bellissimo Girone H saranno finalmente definitivi, con playoff e playout ancora da giocarsi. Prima però di sapere come andrà a finire, abbiamo voluto tracciare un bilancio di quest'annata con Pietro Scognamiglio, giornalista professionista che ha seguito tutto il campionato per Radio Carina e Carinatv. Chi meglio di lui dunque per poter commentare la stagione appena conclusa, tra sorprese, delusioni e conferme.
- Alla fine a spuntarla per la vittoria del campionato è stata la Virtus Francavilla, te lo saresti aspettato a inizio stagione?
Senza dubbio. Per qualità dell’organico e struttura organizzativa era la grande favorita, insieme al Fondi. Calabro è un tecnico che farà certamente strada e ha avuto la fortuna di lavorare con uno staff all’altezza, con un folto gruppo di giocatori già plasmati nella stagione dell’Eccellenza e con alle spalle una società che ha le potenzialità per arrivare in serie B. Fattore favorevole anche la tranquillità dell’ambiente: nel cuore del girone di ritorno, per una crisi di risultati ma non di gioco, la Virtus ha vissuto un momento difficile aprendo una parentesi di due vittorie in nove partite. Una situazione del genere sarebbe diventata esplosiva in tante grandi piazze, lì ambiente e società hanno protetto la squadra in vista dello sprint finale.
- Chi è stata per te la grande delusione di quest'anno e chi invece la grande sorpresa?
Il Fondi innegabilmente ha rappresentato la più grande delusione guardando al campionato, ma può arrivare comunque in Lega Pro dalla porta di servizio anche grazie al successo in Coppa Italia. Con quel budget la squadra poteva essere costruita molto meglio, specie nel reparto difensivo. Mariani in ogni caso ha messo diverse cose a posto e merita la riconferma. La sorpresa più positiva – al netto dell’ultimo periodo non ottimale – è il Nardò. Il lavoro di Ragno è stato eccellente, con una squadra costruita senza le risorse economiche delle big e con tanti giocatori in cerca di rilancio. La stagione del Nardò mi ricorda un po’ quella del Potenza di Giacomarro edizione 2014-’15, arrivato a giocarsi la vetta andando oltre le più rosee aspettative. Non definisco sorpresa il Francavilla in Sinni, perché ormai è da considerarsi una delle realtà più consolidate della categoria.
- Domani si giocheranno le sfide dei playoff, chi vedi favorito per la vittoria finale nel girone?
Il Taranto per diverse ragioni. Il secondo posto rende più agevole il cammino, insieme al fattore campo. Le motivazioni poi faranno la differenza: la partita del ripescaggio diventa fondamentale per il club dei presidenti Zelatore e Bongiovanni. Una finale del girone tra il Taranto e il Francavilla di Lazic sarebbe molto interessante.
- Domani andranno di scena anche i playout, chi pensi che la spunterà e perché?
Il San Severo ha il vantaggio del fattore campo e del piazzamento, ma occhio al Serpentara. La squadra di Foglia Manzillo vive un momento di forma migliore, continua a esprimere buon calcio ed è proiettata mentalmente sullo spareggio per non retrocedere da tante settimane. Il San Severo invece è precipitato nei play-out all’ultima giornata, scivolando inaspettatamente a Bisceglie. Non escluderei il colpo esterno dei laziali.
- E' stato un girone H equilibrato e duro come non mai, livellato in basso o in alto secondo te?
Certamente livellato verso l’alto. E’ un dibattito che ha diviso tanti addetti ai lavori durante questa stagione, ma credo di parlare con cognizione di causa per aver visto tantissime partite, dal vivo o in video. La misura di quanto sia stato difficile la dà il cammino nel girone di ritorno di squadre come Marcianise, Serpentara e Picerno, che hanno viaggiato a ritmo da play-off facendo vedere anche bel calcio e fermando più volte le grandi. Il livello degli allenatori è cresciuto tantissimo: quasi tutti cercano di costruire il gioco, lavorano con la match analysis e studiano gli avversari. Parlare di campionato scarso significa mancare di rispetto, ingiustamente, a chi ha fatto grandi cose per lottare per il vertice.